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Stop le bollette a 28 giorni

Stop le bollette a 28 giorni
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Lo stop alle bollette da 28 giorni arriva dalla commissione bilancio al Senato, che ha provveduto a inserire un emendamento nel decreto fiscale della legge di Bilancio 2018 per bloccare la fatturazione a 28 giorni da parte di “compagnie telefoniche, televisive e per i servizi di comunicazione elettronica” che aveva trasformato le mensilità da pagare durante l’anno da 12 a 13. Si torna, quindi, alle bollette mensili. La mossa politica arriva dopo la diffida dell’Autorità Garante nelle Comunicazioni risalente a fine marzo, che aveva già diffidato gli operatori telefonici. Ora ci si dovrà adeguare in 120 giorni dall’entrata in vigore della legge, garantendo tra l’altro informazioni trasparenti sulle offerte ADSL, sulla fibra (se ad esempio arriva soltanto alla centralina o fino al domicilio) e tutte le altre opzioni.

La volontà è che l’utente sia consapevole del prezzo e che sia data l’informazione più corretta sul costo che troverà poi in bolletta. Dunque, bollette a 28 giorni vietate per l’adsl, la telefonia fissa e tutte le altre offerte cosiddette convergenti, meglio note come tutto compreso (fisso, mobile e ADSL o fibra). L’attuale fatturazione, infatti, aveva aumentato le fatture annuali da pagare, da 12 a 13, con un aumento dei costi per l’utente di oltre l’8 per cento. Ammesse invece le bollette a 28 giorni per le offerte mobili. Ovviamente, le compagnie telefoniche, pur obbligate a ridurre nuovamente a 12 le mensilità, potrebbero decidere a questo punto di aumentare i prezzi delle bollette. A vigilare sull’applicazione del divieto sarà sempre l’Agcom.

La fatturazione ridotta a 28 giorni era stata introdotta due anni fa, nel 2015, e aveva di fatto comportato l’aumento di un’intera mensilità fatturata ai consumatori alla fine di ogni anno. L’unica opzione per l’utente, prima dello stop dell’Agcom e del Senato, era di recedere dal contratto, evitando così di pagare la tredicesima mensilità extra. Quello delle fatture pregresse allo stop resta tutt’ora un nodo da scegliere. Dalle parole del ministro Calenda si evince che il divieto delle bollette a 28 giorni riguarderebbe solo il futuro, tuttavia l’emendamento prevede anche delle sanzioni molto salate, fino a 5 milioni di euro, e un indennizzo di almeno 50 euro per i consumatori che abbiano subito una fatturazione illegittima. Le associazioni dei consumatori, tuttavia, non sembrano ancora soddisfatte, e sottolineano come lo stop non sia ancora sufficiente dato il danno subito dagli utenti. Si stima, infatti, che le compagnie telefoniche abbiano guadagnato dalle bollette a 28 giorni ben 1 miliardo di euro.